All'arrivo in albergo, mi attendeva una profusione di rose rosse, accompagnate da un biglietto «Per la principessa Makonnen». Il poveretto non poteva sapere che sentirmi dare della principessa mi dava un soverchio fastidio. Per di piú, la principessa Makonnen era etiope, non somala: una differenza che gli doveva essere sembrata minuscola, ma che in realtà non era di poco conto. Per i somali, l’Etiopia è un vicino ingombrante, sempre pronto a sconfinare, a invadere, a imporre un impero.